Ragazzo ucciso da una fucilata di un cacciatore. Da più parti la richiesta di sospendere la caccia

di redazione 01/10/2018 CULTURA E SOCIETÀ
img

Un diciannovenne escursionista di Ventimiglia è morto per una fucilata all'addome esplosa da un cacciatore durante una battuta al cinghiale. L'episodio è avvenuto stamani verso le 8, nel territorio comunale di Apricale, nell'imperiese. Secondo quanto appreso, il cacciatore lo avrebbe scambiato per una preda e avrebbe esploso un colpo dalla propria carabina ferendolo al braccio e all'addome. Il giovane non faceva parte della battuta.
   

Sul posto sono intervenuti i carabinieri con i vigili del fuoco, il Soccorso Alpino, il personale sanitario del 118 e la Croce Azzurra. E' stato allertato anche un elisoccorso da Cuneo, che ha trasferito l'equipe medica direttamente sul posto, ma a nulla sono serviti i soccorsi. Ancora molti gli interrogativi da chiarire.

L'arma, una carabina Winchester magnum calibro 300, regolarmente detenuta, è stata sequestrata. Il 28enne che ha sparato aveva il porto d'armi da caccia da qualche anno, era in stato di shock, ed è rimasto sul posto in attesa dei carabinieri: è indagato per omicidio colposo

Ambientalisti e animalisti all'attacco. La richiesta più pressante è quella di sospendere la stagione venatoria, oltre a quelle di maggiori controlli e misure di sicurezza più stringenti.

"Sospendere immediatamente la stagione venatoria 2018/2019 per motivi di ordine pubblico", chiede l'Ente Nazionale Protezione Animali, con la consigliera nazionale Annamaria Procacci, responsabile dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa, chiede al governo, in seguito all'uccisione di un escursionista 19enne, freddato stamane nei boschi dell'Imperiese da un cacciatore impegnato in una battuta al cinghiale.

Anche il Wwf chiede "alla Regione Liguria di sospendere la caccia in tutto il territorio regionale in segno di lutto. Una giovane vita e' stata stroncata a causa di un'attività che oggi non ha più ragione di esistere".

La Lipu invece, chiede il posticipo della stagione venatoria "quantomeno al primo ottobre, per evitare che i cacciatori sparino nei boschi in un mese, settembre, particolarmente frequentato da turisti, escursionisti, famiglie. Un incremento delle misure di sicurezza è indispensabile anche per la caccia in generale, a partire dall'aumento della distanza di sparo dalle abitazioni, visto il grande disturbo e i rischi comportati e vista la crescente protesta dei cittadini".

"Non possiamo che reiterare la richiesta di vietare la caccia la domenica, di raddoppiare le distanze di sicurezza e di sottoporre i cacciatori a controlli medici frequenti e stringenti, chiedendoci fino a quando i pubblici poteri continueranno ad anteporre il divertimento di pochi all'incolumità di tutti e la soddisfazione dei "Rambo" di casa nostra alla distruzione di un patrimonio collettivo", tuona Michela Vittoria Brambilla, presidente del movimento animalista.

A questo link i numeri, i nomi e le tragedie provocate dall'attività venatoria


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali